domenica 13 aprile 2008

MEMORIA 2- MANGANO L'EROE


''I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati''.





Arieccoli. Oh, ci provano in tutti modi. Questo paese così com'è non gli va. Non gli va la Costituzione, non gli va la Resistenza, non gli va soprattutto che la magistratura si interessi ai fatti loro. La frase che avete letto è di Marcello dell'Utri, amicone di Berlusconi insieme a Cesare Previti. Per sapere di più di dell'Utri basta cercare in rete o semplicemente consultare Wikipedia dove tra l'altro troverete che " ...Nel 1980 la Criminalpol di Milano, nell'ambito di un'indagine di droga, intercetta una telefonata tra Mangano e Dell'Utri. In questa telefonata, divenuta celebre, Mangano parla di un "cavallo" e propone a Dell'Utri di entrare nell'affare. Il defunto giudice Borsellino affermò a riguardo in un'intervista:« Sì, tra l'altro questa tesi dei cavalli - che vogliono dire droga - è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga ». Vi consiglio un buon libro che spiega come ha fatto soldi e fortuna Berlusconi: si intitola "L'odore dei soldi" di Elio Veltri e Marco Travaglio ( lo dico per i più giovani che magari negli anni 90 non si interessavano di queste facezie). Insomma queste persone si sentono in dovere di decidere della storia del nostro paese. Quella che hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri sulla Linea Gotica, sui monti della Lunigiana, che ci hanno raccontato per anni. Invece che stare in galera stanno al governo, ma è un fatto normale? A proposito dell'eroe Mangano, sempre su Wikipedia si legge: "Fu indicato al maxiprocesso di Palermo, sia da Tommaso Buscetta che da Totò Contorno, come uomo d'onore appartenente a Cosa Nostra, della famiglia di Pippo Calò, il capo della famiglia di Porta Nuova (della quale aveva fatto parte lo stesso Buscetta)". E sempre di Mangano il signor Silvio Berlusconi dice (fonte adnkronos) ''non era uno stalliere ma il fattore che ad Arcore stava con tutta la famiglia .Poi ha avuto delle disavventure nella vita che lo hanno messo un po' in mano a una organizzazione criminale ma non ci risulta siano state pronunciate sentenze definitive nei suoi confronti". E ancora :"Dice bene Dell'Utri , perché Mangano fu tenuto in carcere, aggredito da un male, fino a un giorno prima della morte. E i pm si rivolgevano a lui affermando: 'Dì qualcosa contro Berlusconi e ti mandiamo a casa subito. Ma lui non inventò nulla contro di me". E noi, ovviamente, ci crediamo.Ora, capisco che in Italia è sempre esistito un movimento anticomunista, dai tempi della Guerra Fredda con Gladio e lo Stay Behind, la DC di Cossiga e Andreotti, i tentati golpe, le stragi di Stato i Servizi deviati , fino ad arrivare al craxismo. Ma oggi, dove cazzo sono i comunisti? Qualcuno lo dica al signor Berlusconi, che non ci sono più. Ha vinto Lui, il dott Silvio Berlusconi da Milano, tessera loggia P2 numero 1816 , che stesse tranquillo, questo paese in gran parte, gli assomiglia (salvo qualche sacca di resistenza che verrà spazzata via).Può morire in pace, qui comunisti non ce n'è. E, per qualcuno, neanche i nostri eroi come Falcone o Borsellino o Pier Santi Mattarella e il giudice Alessandrini o Pio La Torre.

No, ci sono i nuovi eroi, come Mangano.












PS:per saperne di più del dottor Silvio Berlusconi da Milano potete consultare il link sottoindicato



per quanto riguarda la loggia del venerabile maestro Licio Gelli consultare






1 commento:

holly ha detto...

Come dice Curzio Maltese sull'ultimo numero del "Venerdì di Repubblica", i giornalisti italiani sono stati muti proprio come Vittorio Mangano. La frase di Berlusconi ha fatto il giro del mondo, ma non solo non ne hanno parlato i tg - e fin qui, sottolinea Maltese, siamo abituati - bensì neanche i giornali, a parte "Repubblica".
E' la solita "scomparsa dei fatti", la solita solfa: lo ha detto anche Elio Veltri quando è venuto a Spezia in Sala Dante - io c'ero, fortunatamente - e cioè, che in Italia non si può dire la verità, e l'informazione racconta un paese che non esiste, mentre tace un paese che tutti vogliono nascondere.