sabato 18 dicembre 2010

E SI CHIEDONO IL PERCHE' DEGLI SCONTRI




e si chiedono perchè la piazza esplode. Un perchè, uno solo?
Ne potrei snocciolare almeno 15 o 20. Non capirlo vuol dire stare fuori dalla società, dal paese che si vuole (?!?) governare. Significa stare ben lontano dalla gente, dai ragazzi,dalle famiglie, dai posti di lavoro. Non ascoltare ma raccontare barzellette. Non avere una casa, un lavoro, un futuro, qualunque esso sia. Sogni zero, ma almeno un cazzo di futuro, diciamo così, dignitoso. Posso dire che questi ragazzi hanno sopportato anche troppo a lungo, praticamente 2 anni. In un paese che crolla in tutti i sensi. Hai voglia a sentire il predicozzo di Saviano. Avrà pure ragione, ma quando sei a zero e pure preso per il culo non vedi più. Lo dico perchè ci sono passato. E leggetevi oggi quel che dice Alice ( su Repubblica). Ci risiamo con la lezione di Bolzaneto. La verità è che per il Palazzo chi scende in piazza è da sempre nullafacente e facinoroso ("mio figlio in piazza non c'era"-larussa, "gli studenti per bene sono a casa a studiare"-b.)e merita bastonate. Come gli abitanti dell'Aquila o di Terzigno. Certamente la violenza non porta da nessuna parte e soprattuto c'è chi, come un avvoltoio, non aspettava altro. Si chiama strategia della tensione. Repressione è la parola d'ordine ( riguardarsi il monologo di Volontè in Indagine su un cittadino...). Così facendo hanno creato tutte le condizioni perchè la rabbia montasse e potessero fare il lavoro che conoscono così bene dai tempi di Portella della Ginestra in poi.

domenica 5 dicembre 2010

Storytellers (o del racconto disegnato)



A Spezia,da giovedì 9 dicembre a domenica 12, si parla di fumetto. In primavera ho presentato l'idea all'amministrazione della mia città, l'idea è piaciuta e così, da settembre, ho cominciato a contattare colleghi ed amici ed eccoli qui per approfondire il nostro linguaggio preferito. Voglio ringraziare tutti gli ospiti ed anche coloro che hanno promesso di venirci a trovare in seguito. Spero che questa piccola cosa possa riuscire bene, che possa diventare un momento di incontro e approfondimento, oltre gli eventi, le vetrine e le mode di passaggio. A seguire il comunicato
Ci vediamo giovedi e grazie
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Giovedì 9 dicembre, alle 18:30, presso l’Urban Center della Spezia, prende il via “Storytellers. Gli autori e il racconto disegnato”. La rassegna, dedicata a fumetto e graphic novel nasce sotto gli auspici dell’Istituzione per i Servizi culturali del Comune della Spezia, su progetto dell’Associazione culturale B52.
Storytellers scaturisce dalla volontà di far conoscere e approfondire le “storie disegnate”.
Quella che oggi pare essere la nuova scoperta editoriale, la graphic novel o romanzo grafico, affascina un pubblico sempre maggiore di lettori, conquistando spazi su quotidiani e settimanali, qualche tempo fa impensabili. Ecco quindi il significato di questa iniziativa, non legata al mercato, ma all'incontro e dibattito con gli autori, gli storytellers appunto, i “raccontastorie”. Vengono in mente figure perse nell'epica, gli aedi, i cantastorie, i trovatori. Un mestiere antico, tanto quanto il segno grafico. Nuovi autori si affacciano sulla scena e affrontano temi importanti legati al nostro paese, dalla storia al costume alla cronaca. L’iniziativa comincia con quattro protagonisti che hanno ricevuto importanti riconoscimenti per il loro lavoro. Davide Reviati che con “Morti di sonno” (Coconino Press) dà vita ad un imponente romanzo di formazione, nel quale l'infanzia scorre tra interminabili partite di calcio e la vita in un villaggio Eni all'ombra di un opprimente petrolchimico. Marco Ficarra in “Stalag XB” (Beccogiallo) affronta il tema degli internati militari durante l'ultimo conflitto mondiale. Andrea Campanella, che con “Giètz!” (Tunué), disegnato da Hannes Pasqualini, ci catapulta nel pieno degli anni '50, sulle orme di un giovane trombettista di provincia che si conquista un posto al sole attraverso un cammino fatto di ostinazione e passione. Storytellers presenta, inoltre, un grande della narrazione sequenziale italiana, Paolo Bacilieri, capace di passare da prodotti seriali come Napoleone o Jan Dix (Sergio Bonelli editore) a lavori autorali quali Barokko, Supermaso e Zeno Porno, che lo hanno imposto a livello mondiale. Altro talento grafico è Sergio Ponchione (Grotesque, L'Obliquomo-Coconino Press) che ha saputo rileggere in chiave originale e personale la lezione dell'underground USA dei Weird Tales, Zap e altri.
Da segnalare altri due ospiti della manifestazione: Stefano Fantelli, scrittore e sceneggiatore, e Dario Viotti, giovane disegnatore alle prime esperienze professionali. Fantelli e Viotti firmano insieme “El Brujo grand hotel” (Cut-up edizioni), una graphic novel scanzonata e ironica che reinterpreta il fantastico alla luce della vita quotidiana.
La rassegna si snoda attraverso quattro appuntamenti: giovedì 9 alle 18:30, venerdì 10 alle 17:00, sabato 11 alle 17:30 e si conclude domenica 12 dicembre alle 17:30. A condurre, Andrea Plazzi, saggista, traduttore, editor e Andrea Campanella, scrittore e sceneggiatore.

mercoledì 1 dicembre 2010

Ciao Mario




Avevo avuto il piacere di stringergli la mano e ringraziarlo personalmente due anni fa, durante Luccacomics, dove era venuto a presentare un libro a fumetti su un film mai realizzato.Quando mia moglie, con voce angosciata, ha sussurrato "no..o no..." davanti al pc, ho chiesto : "che succede?". "E' morto Monicelli, si è lanciato dalla finestra dell'ospedale" è stata la risposta. Stavo sul divano a vedere l'ultima puntata del programma di fazio e saviano, qualcosa di più di un programma. Vicino avevo repubblica che raccontava la protesta dei ragazzi. ho pensato: " Ha scelto il momento giusto per andarsene" pensai. Lui che nelle ultime apparizioni era durissimo con i giovani, li spingena alla rivolta, a riprendersi il futuro, ad andare in culo a questo branco di pezzenti. Che questa non è gente che ci possa rappresentare, che siamo migliori e non meritiamo questo letame. Pare lo abbiano ascoltato. I ragazzi hanno mutuato la forma di lotta dei cassintegrati, dei migranti e come loro, hanno preso possesso dei mezzi che gli appartengono. per i lavoratori sono le fabbriche, le gru, per i ragazzi le Università e i monumenti, quelli a rischio crollo, come il colosseo, e quelli già crollati per l'inettitudine e l'incuria di chi, sulla cultura ci sputa sopra. E' un gesto epico, evocativo, importante, universale, che ha destato interesse in tutto il mondo. Come quell'incedere coni cartelli recanti i testi significativi di un tempo sbandato: Asimov, Melville,Morante. Uno scatto in avanti nella strategia di lotta. non che in precedenza non ci fossero stati episodi di lotta, anche dura. ma i camonisti che in autostrada si uniscono agli studenti suonando i clacson è un'immagine bellissima. Come i 10 milioni della terza puntata di Vieni via con me. C'è un'italia che dice basta, finalmente dice basta. E' quel risveglio che tutti aspettavamo e fomentavamo, ognuno nel suo piccolo, quotidianamente. Voglio crederci, che domani non sarà tutto come prima, voglio credere che ci siano uomini e donne degne di poter interpretare questo cambiamento. E se ci credi forte spesso le cose accadono davvero

domenica 10 ottobre 2010

tavola rotonda Luccacomics





un momento importante di partecipazione per tutti gli autori, nelle giornate di Luccacomics. La lettera di Claudio Stassi la trovate qui

venerdì 8 ottobre 2010

Intervista per Lo Spazio Bianco







Intervista di Ettore Gabrielli ad Hannes ed al sottoscritto per lospaziobianco.it
La trovate qui

mercoledì 6 ottobre 2010

Giètz!: Miglior libro di scuola italiana: una riflessione



Il premio di Romics mi ha fatto riflettere: " premio come miglior libro di scuola italiana". Ho cominciato a leggere fumetti negli anni 70 e per la maggior parte era materiale Corno, supereroi e Alan Ford. Crescendo sono arrivate le riviste contenitore, Il Mago,Frigidaire,Pilot,Eternauta,Comic Art, Orient Express etc etc. Tendenzialmente ero molto "esterofilo", eccezion fatta per alcuni bonellidi quali Mister No, Ken Parker, Martin Mystere. Ecco, molto probabilmente, un conto è ciò che assimili leggendo ed un conto è ciò che scrivi quando diventi un professionista. Il primo spillato, disegnato da Pako, era una storia d'amore ambientata a Monterosso, nelle 5 Terre, negli anni 50. Poi alcune brevi storie tratte dai racconti di "Immune" (cut up edizioni) di ambientazione cyberpunk: ho dato libero sfogo alle passioni per Moebius,Bilal,Gibson etc etc. In sostanza, adoro gli inglesi (Moore, Gaiman,Milligan,Morrison)ma non ho mai preso in considerazione l'idea di scimmiottarli. C'è un fumetto che, ripensandoci, ricorda il tipo di atmosfere che adoro. Si chiama "Giuli Bai" ed è di Berardi e Milazzo (Ken Parker). Ecco, forse la "scuola italiana" viene da loro...

martedì 5 ottobre 2010

domenica 3 ottobre 2010

Romics Award 2010






Nella Sala Grandi Eventi e Proiezioni della Fiera di Roma si sono appena svolte le premiazioni dei Romics Awards, consegnati dal direttore artistico Luca Raffaelli. La giuria, composta da Orio Caldiron, Antonio Gnoli e Loredana Lipperini, ha selezionato i seguenti vincitori su una rosa di 18 finalisti:

- Miglior Opera Prima: Yeti di Alessandro Tota (Coconino Press)

-Miglior Libro di Scuola Angloamericana: Playboy’s Little Annie Fanny n.1: 1962–1970 di Harvey Kurtzman, Will Elder e AA.VV. (Magic Press)

-Miglior Libro di Scuola Europea: Non Morirò da Preda di Alfred (Tunué)

-Miglior Libro di Scuola Italiana: Giètz! di Andrea Campanella e Hannes Pasqualini (Tunué)

-Miglior Libro di Scuola Giapponese: La Storia di Sayo di Giovanni Masi e Yoshiko Watanabe (Kappa Edizioni)

-Premio Speciale della Giuria: Il Fotografo di Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre e Frédéric Lemercier (Coconino Press)

-Gran Premio Romics: Il Grande Male – Edizione Integrale di David B. (Coconino Press)

Sono inoltre stati consegnati i premi legati alla rivista La Repubblica XL:

-Miglior Personaggio Italiano: Valter Buio di Alessandro Bilotta (Star Comics)

-Premio della Critica: Yeti di Alessandro Tota (Coconino Press)

La cerimonia ha visto anche l’incoronamento, come Sette Re e Regine di Romics 2010, di Roberto Dal Pra’, Stefano Disegni, Paolo Eleuteri Serpieri, Roberto Recchioni, Laura Scarpa, Rodolfo Torti e Yoshiko Watanabe, e la consegna dei Romics d’Oro agli ospiti Ryoko Ikeda, Claudio Villa e Chris Ware.

Screenings and Events in the Great Hall of the Fiera di Roma have just taken place awards for Romics Awards, awarded by the art director Luca Raffaelli. The jury, composed of Caldiron Orio, Antonio and Loredana Lipperini Gnoli, has selected the following winners from a shortlist of 18 finalists:

- Best First Film: Yeti Alessandro Tota (Coconino Press)

Best School-Book of Anglo-American: Playboy’s Little Annie Fanny # 1: 1962-1970 by Harvey Kurtzman, Will Elder and AA.VV. (Magic Press)

-Best Book of the European School: I will not die from Preda Alfred (Tunué)

-Best Book of the Italian School: Gietz! Andrea Campanella and Hannes Pasqualini (Tunué)

-Best Book of the Japanese School: The Story of Sayo John Masi and Yoshiko Watanabe (Kappa Edizioni)

-Special Jury Prize: The Photographer by Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre and Frederic Lemercier (Coconino Press)

Romics-Grand Prix: The Great Evil – complete edition of David B. (Coconino Press)

The prizes were also linked to the magazine La Repubblica XL:

Character-Best Italian: Alessandro Bilotta Valter Darkness (Star Comics)

-Critics’ Prize: Alessandro Tota Yeti (Coconino Press)

The ceremony also saw the coronation as Kings and Queens of Seven Romics 2010, Roberto Dal Pra ‘, Stefano drawings, Paolo Eleuteri Serpieri, Roberto Recchioni, Laura Scarpa, Rodolfo Torti and Yoshiko Watanabe, and delivery of Romics d’ Gold guests Ryoko Ikeda, Claudio Villa and Chris Ware.

Giètz, miglior storia italiana a ROmics







Mentre preparo le linguine al pesto con Isabella, arriva un sms. Vado a leggere: è Emanuele (Di Giorgi-Tunué) che mi informa del premio ricevuto da Giètz! come migliore storia italiana a ROmics (e di Alfred come miglior storia europea ). Resto ad ascoltare e non so che dire, non me lo aspettavo proprio, poi mi esce un "Minchia!". La Isa dice " senti un po' la pasta, ché ti piace al dente a te", io rispondo che Giètz è la storia migliore. Lei mi guarda e dice :" sei scemo?", poi aggiungo " a Romics" e allora mi butta le braccia al collo. Sono ancora frastornato ma contento. Voglio dire, ho sempre creduto che questa fosse proprio una bella storia da raccontare, anche perchè era rimasta in un "cono d'ombra" inspiegabile. La nascita della passione degli italiani per il jazz, la vera "new thing" (per citare Wu Ming) del novecento, doveva essere raccontata perchè è una storia di amore, riscatto,fatica,sudore. Hannes ha fatto un lavoro superlativo, abbiamo lavorato in simbiosi perfetta, è un talento duttile, riesce a trovare il segno e le soluzioni giuste per tutto, spero di poter tornare presto a lavorare con lui. Per i premi e i riconoscimenti poi, è sempre un terno al lotto. Mettici che sia io che Han non siamo nomi noti, pur muovendoci da anni nel settore, ed ecco che la cosa appare sorprendente. Evidentemente le buone storie arrivano al cuore e questo è un bel messaggio davvero. Certamente è fondamentale lavorare con le persone giuste, e noi abbiamo avuto la fortuna di trovare Tunué, casa editrice seria con la quale ci siamo trovati strabene e che ci ha dato piena fiducia e supporto. Per questo grazie Massimiliano, grazie Emanuele e grazie Concetta ! Grazie quindi a tutti i giurati di Romics e grazie ai lettori che stanno decretando anche un successo commerciale ragguardevole per il romanzo. Grazie a chi lo comprerà domani, perchè dopo due premi, Hannes come miglior disegnatore a Treviso e come miglior storia a Roma, non ha più scusanti per non comprarlo, eheheheh !

Insomma è una grande soddisfazione e mi da benzina per il prossimo lavoro . ovviamente grazie al musicologo Stefano Zenni ed a Paolo Fresu e alla famiglia Umiliani, primi a credere a questo progetto.

Un abbraccio e ci vediamo in giro!

lunedì 20 settembre 2010

il garage ermetico: Gietz!

il garage ermetico: Gietz!: "Scarica qui la puntata! Sabato 8 maggio 2010 il Garage Ermetico va a ritmo di jazz. Si parla, infatti, di Gietz! di Andrea Campanella e Han..."

Giètz!- l'accoglienza

Benevoli, i commenti e le recensioni a "Giètz!". Sin dall'anteprima di marzo a BILBOBUL, l'accoglienza è stata calda e, per certi versi entusiasta, sia da parte dei colleghi che del pubblico. Tanto che con una certa sorpresa abbiamo appreso che presso la libreria Irnerio di Bologna (dove si è svolta la presentazione, insieme a Thomas Martinelli, giornalista di "Alias")il volume era tra i più venduti, davanti ad una leggenda come Guccini (?!?).


A seguire altri articoli, interviste e segnalazioni, alcune delle quali posto qui sotto, cominciando da quelle che ci ha dedicato Ettore Gabrielli su LOSPAZIOBIANCO.IT

http://www.lospaziobianco.it/?p=5038
http://www.lospaziobianco.it/?p=4999

La recensione di Flavio Massarutto su JAZZ.IT numero 58:



e quella di XL/LA REPUBBLICA



Il Sole24ore definisce Giètz! "un apologo del jazz italiano". La mia intenzione era quella di indagare un periodo che ho sempre ritenuto poco indagato della nostra Storia, un periodo d'oro, in cui ci siamo cottradistinti con musicisti di eccellenza, quali Cerri, Sellani,Basso, Valdambrini, Cuppini e tanti altri.
Anche la recensione di Marco Laggetta su "Fumetto d'autore" segue questa linea

http://www.fumettodautore.com/recensioni/1069-gietz

Insomma, Hannes ed io possiamo dirci soddisfatti, consci di aver fatto un buon lavoro, al meglio delle nostre possibilità. Ovviamente ringrazio gli autori delle recensioni ed interviste e tutti coloro che si adoperano per la diffusione del lavoro, in testa la nostra casa editrice Tunué

sabato 18 settembre 2010

GIETZ-intervista ad Andrea Campanella

Ecco l'intervista rilasciata ad Enrico Colombo per TeleliguriaSud.
Prima parte





Seconda parte :

domenica 12 settembre 2010

Giètz! book trailer

Mi sono accorto di non aver mai postato materiale riguardante Giètz! e Gli eroi sono finiti. Comincio con il book trailer di Giètz! a firma Pasqualini/Campanella/Busani.
Spero vi piaccia




I LUOGHI SONO IMPORTANTI


In centro, sino alla fine dei 90 c'era un negozio di dischi ben fornito, Bloom and Rossman ( dal nome dei protagonisti di Kafka e Joyce). Per un periodo lavorai come commesso, mi pagavano in parte con denaro, in parte con LP, libri etc etc. Mi assunsero quasi per disperazione, ma anche perchè di "musiche" ne sapevo un bel po'. Da B&R ci si passava la giornata, si discuteva di Stranglers e Ramones, di Ultravox e New Order, si mettevano su gli Lp, si ascoltava. Arrivavano gli Ep. Gli E.P o extended playing avevano la dimensione di un LP ma contenevano di solito 3 brani. Tipo : il brano principale sulla side A , magari remixato e più lungo e due brani sul lato B ( uno magari era un live). Ricordo "Waterfront" dei Simple Minds con il pezzo omonimo sulla facciata A bello lungo ( non quello che andava sul LP) e dietro una versione live di "King is white and in the crowd". B&R era anche il luogo di scambio di audiocassette: " Io ti registro i Damned tu mi fai i Jesus and Mary chains". Maxwell o Sony C45, C60, C90. Di solito bastava una C45 per un LP, ma c'era, ad esempio, il quarto di Gabriel, che per poco non ci stava. E allora si prendeva la C60, ma ci avanzava un sacco di nastro. Se avevi culo e il tuo amico era appassionato di gabriel, ti metteva un bel bootleg. C'erano le pins, i posters e i bootlegs. Ah i bootlegs! una caccia infinita alle registrazioni pirata. Tra i tanti ricordo un concerto di Bowie doppio che conteneva le edizioni francese e tedesca di Heroes. Negozi come quello non esistono più e non è un bene. E' più facile reperire le musiche a scrocco, ma non è un bene del tutto. Puoi discutere nei forum ma non è la stessa cosa. Vestirsi in modo "giusto" con la madre che dice "Dove vai?", poi ti vede e aggiunge "Ah, vai dai dischi" e tu che fai presto perchè sai che arriva la copia dell'ultimo EP di Sylvian, che ha fatto un disco solista e lo devi avere.
Si, non è la stessa cosa

venerdì 27 agosto 2010

Raccontare


E' pieno di storie interessanti, in giro. Amici, così come sconosciuti, mi avvicinano per raccontare storie. Li blocco sul nascere e non per cattiveria, ma perchè ho già almeno due storie in lavorazione. Di solito le storie vado a cercarmele. Vado in qualche paesino, vedo un personaggio che mi interessa e chiedo se vuol raccontarmi la sua storia.
Altre volte, con la storia già in testa, chiedo a testimoni su aspetti poco conosciuti. Una storia ne figlia altre, così che ho già pronte una trentina di storie. Mi capita di passare interi sabati ( il mio giorno libero) negli scantinati della biblioteca civica "Ubaldo Mazzini", a sfogliare annate de Il secolo XIX, Il Telegrafo, La Nazione. Nello scrivere Gli eroi sono finiti e Giètz!, sono ricorso spesso all'aiuto dei quotidiani d'epoca e mi sono imbattuto in storie incredibili, alcune citate appena nei lavori di cui parlavo. Altre me le sono annotate sulla moleskine, altre sono fotografate dalla camera e stanno nel pc. Nel pc, anzi nell'hard disk esterno, stanno pure i filmati e le foto. Mi porto sempre dietro la videocamera, filmo le persone mentre raccontano, filmo i luoghi. E' stato molto utile per Giètz!, visto che lavoravo con Hannes che è di Bolzano e non conosceva San Terenzo o Fiascherino. E' tutto lì nella memoria virtuale che ti puoi portare appresso. Ma torniamo alle storie. Quali sono "meritevoli" di essere raccontate? Dove cade la scelta? "Ah bene, questo non è mai stato raccontato!". Oppure: " questo è stato raccontato ma da un certo punto di vista, diverso dal mio". Per quel che mi riguarda arrivo a raccontare storie con un bel po' di arretrato, nel senso che in saccoccia ho già del buon materiale. Mi sono dato un termine. Del tipo: il ciclo di Bertani sarà di non più di 4 libri.Perchè con quelli penso di esaurire tutto quel che ho da dire, anche in merito al personaggio, che mi è servito per raccontare cose che mi stavano a cuore. Il personaggio è la testa di ponte. E' un mezzo, non il fine, almeno per me. Non è Sherlock Holmes o Maigret. E' una biella, importante si, nell' ingranaggio generale. Talvolta funge da Virgilio della situazione, talvolta semplicemente subisce gli eventi. Le storie appunto e la memoria. Per me è un conto aperto. Soprattutto le pieghe della storia, quelle dove ti puoi intrufolare per dare spazio o prenderne, a seconda dei casi. La Storia impone un passo indietro, non vai dietro al contemporaneo che spesso ti sfugge, che lo devi prendere per i capelli e spesso non ti resta in mano che qualche capello sfibrato. Certo, è una bella sfida raccontare la contemporaneità e l'ho fatto, anzi lo sto facendo, ma non si vedrà subito, quindi diventerà sedimento anche quello. Ciò che si racconta necessita di sedimentazione? Bah, forse, o forse è solo un fatto di coraggio, buttarsi a raccontare, in fondo il bello è tutto li

giovedì 8 aprile 2010

GIETZ!:PASSATO "IMPERFETTO" (for jazz lovers only)


Questo post può apparire superfluo. Non per i jazzofili. Poichè Giètz! è dedicato anche a loro, è d'uopo una precisazione. Nel momento in cui Nicola apre il regalo ricevuto da Piero (Umiliani) si trova di fronte il long playing del Chet Baker Quartet e Russ Freeman del 1954, un capolavoro del cool west coast. Si mette in ascolto. Parte il brano "Just Friends". Bene, quel brano, in quel long playing, non c'è. Ho passato tempo a spiegare quanto G. sia documentato e corcostanziato, ed è così, ma c'è un ma. Una imperfezione. Non l'ho neppure segnalata nel volume. "Just friends" è uno dei brani che più adoro di Chet (insieme a "But not for me" e "Time after time") e doveva esserci, in un momento tanto importante per lo svolgimento della storia. Il brano compare in "Chet sings" (per la cronaca). Ecco quindi la "forzatura".Nulla di grave, giusto una licenza. E' il brano che suscita in Nico la voglia di tornare a suonare ed il testo "solo amici", ricorda il suo rapporto con la signora Zamberletti. Mi è successo, durante la stesura dello script di avere dubbi, ed ho trovato nell'amico Stefano Zenni, una spalla insostituibile, con la quale consultarmi per scelte musicali e temporali. In questo caso ho scientemente deciso di "barare". Ecco quindi che anche all'interno di un lavoro meditato e dcumentato, il cuore prende il sopravvento e decide.

tracklist incisioni Baker/Freeman
1. Isn't It Romantic?
2. The Lamp Is Low (Adapted From the Ravel Piece "Pavane")
3. This Time The Dream's On Me
4. Maid In Mexico
5. Russ Job
6. Imagination
7. Long Ago (And Far Away)
8. Carson City Stage
9. Easy To Love
10. No Ties
11. All The Things You Are
12. The Thrill Is Gone
13 Band Aid
14.Bea's Flat
15.Moon Love
16.Happy Little Sunbeam
17. I Fall In Love Too Easily
18. Winter Wonderland

domenica 21 marzo 2010

FRESU


La sera del 22 luglio 2008 me ne sto comodamente seduto in Piazza del Bastione a Spezia (la mia città) ed aspetto l’inizio del concerto di Paolo Fresu ed Uri Caine insieme a mia moglie. E’ la 40esima edizione del Festival del Jazz, il più longevo d’Italia. Un’ottima edizione (curata dall’amico Matteo Piazza), che vede arrivare in città e provincia Antonio Ciacca, Kenny Wheeler, Kenny Barron, De Paula e Bosso, Ludovico Einaudi, Cafiso e molti altri talenti. Giètz! sta a metà del guado ed ho in testa, da qualche tempo, di chiedere ad un trombettista, un intervento da inserire come prefazione o comunque come testo correlato. Conoscendo l’escursus di Fresu, il ragazzo partito da Berchidda e diventato una star internazionale, ho deciso di rivolgermi a lui che meglio di ogni altro, incarna l’ascesa del “mio” Nicola Bertini. Il concerto propone molti brani dell’ultimo lavoro “Things”, insieme ad alcuni standards italiani. Emozionante e magico come sempre. Al termine del concerto mi avvicino al palco, Vedo Paolo che chiacchiera con Lella Costa, resto ad aspettare. Passa l’amico Matteo e gli chiedo se può presentarmi. Stringo la mano e mi presento, iniziando ad illustrare il progetto cui sto lavorando: non ho nulla con me, ne tavole ne sceneggiatura, nulla. Racconto del concerto che Duke Ellington tenne al Teatro Monteverdi nel maggio del 1950. Uri Caine al nome di Ellington rizza le orecchie e si avvicina con il suo bicchiere di bianco. Racconto della vicenda di questo trombettista che alla fine della guerra comincia a muovere i primi passi tra band italoamericane e clubs. Entrambi si interessano molto e Paolo mi dice di scrivergli e tenerlo aggiornato. Nei mesi seguenti prendo a mandargli materiale, sino ad arrivare alla fine. Mi chiede gentilmente di fotocopiare tutto e spedirglielo. Mentre si trova a Bari lo chiamo su sua indicazione: si complimenta per il lavoro e mi chiede alcune precisazioni storiche. Lo scritto arriva puntale ed è quello che leggete in coda a Giètz! Grazie Paolo.

sabato 6 febbraio 2010

Romanzo Grafico (che Graphic Novel non lo voglio usare)

Trovo sempre una certa difficoltà a spiegare il significato di romanzo grafico.
Mi chiedono :"Allora a che stai lavorando?". Dico :" mah, a fine febbraio esce Giètz! il mio nuovo romanzo grafico". Dicono :" Ah, il nuovo di Bertani!". "No, un romanzo a fumetti!". "Ah, un fumetto!". "No, un romanzo a fumetti". Sorridono, ma non ho capito se hanno capito e allora aggiungo sempre un esempio: "tipo Persepolis, hai presente?", non sempre funziona."Ma tu non disegni?". "No io ho scritto il soggetto e la sceneggiatura, il disegnatore è Hannes Pasqualini". "Ahhhhh". E qui di solito termina il dialogo, anche se spesso c'è una "coda": "ma il romanzo- romanzo, di Bertani, quando esce?".Allora capisco quanto sia difficile accettare che un romanzo possa essere illustrato o che un film possa essere "un film" anche senza attori in carne ed ossa (tipo Coraline ad esempio).