lunedì 1 dicembre 2008

TRA LETTERATURA E FUMETTO 2


Beh è stata una bella rassegna. Ritrovare amici, stare insieme, parlare della nostra passione, condividerla con altri, è davvero una bella esperienza. Paco Roca, Emanuele Di Giorgi (Tunué), Bruno Visintin, Cammo, Matteo Casali, Tommaso Destefanis, Michele Petrucci e Leo Ortolani. E' stata la degna prosecuzione della festa lucchese. Si perchè è proprio vero, la passione muove il mondo. Nei giorni di Lucca ho passato il tempo a parlare con amici editori e fumettisti, persone con le quali sono in sintonia, che amano le mie stesse cose, che lavorano con me (e noi di cut up pure) per realizzare progetti. Vorrei ringraziarli tutti, per la disponibilità e la gentilezza. L'accuratezza con cui hanno soddisfatto le esigenze di tutti, per un disegno , una dedica. Citerò, uno per tutti, Cammo (insieme a Matteo), che ha disegnato su una bottiglia di vino pregiato, in una osteria ben nota della città, mentre una folla di frequentatori del ristorante si avvicinavano sempre più numerosi al nostro tavolo, mentre il "nostro" disegnava (pennellava) un incredibile Capitan America per Marco, il titolare della fumetteria "Eroi di carta". Magia del tocco.
Ps: quella sera siamo andati a letto alle 3 passate e la mattina dopo alle 10 e mezza mi arriva un sms di Giuseppe che mi chiede come si chiama la bimba del capo di mia moglie cui sta dedicando un Uomo Ragno.
Grazie ragazzi e a presto

domenica 16 novembre 2008

Rassegne e Fiere


Beh, è un po' di tempo che non scrivo sul blog. Essenzialmente per mancanza di tempo. Molti impegni, poco tempo. E sono successe molte cose. Una, cui sto lavorando con gli amici di Cut Up, sono le presentazioni con amici e colleghi fumettari (il calendario lo trovate su http://www.cut-up.net/)
In fondo alla pagina trovate un breve video sull'incontro con Leo Ortolani. A fine Ottobre poi c'è stato l'incontro con Paco Roca ed Emanuele Di Giorgi per "Rughe", volume Tunué che ha vinto il Gran Guinigi a Luccacomics, come migliore storia lunga. Lucca appunto, un delirio assoluto, soprattutto sabato, mai vista in 20 anni di frequentazione la città così piena, anzi assediata. Un'edizione faticosa ma viva; molto materiale italiano (finalmente!) e proposte di qualità. Sono tornato a casa carico di roba. A parte "Rughe" tra le novità più succose senz'altro "LMVDM" di Gipi (Fusi Orari/Coconino) e EternaArtemisia" di Peppe Palumbo, "Habemus Fantomas" (BD) di Bernardi e Catacchio, "La ballata di De Andrè" di Sergio Algozzino (Becco Giallo), eppoi le novità Double Shot (anche loro come BD premiati a pieno merito), quelle Black Velvet, Comma 22 e Cut Up, con Inside paperback, Madadh 2 e Dum Dum Girls : Lycos. Insomma tantissimo materiale valido. Che sia una nuova primavera?









Per foto e altra documentazione venite a trovarmi su facebook!

domenica 21 settembre 2008

GENOVA


Ieri presentazione a Genova dell'album Round and Round nella libreria Book in the Casba di via Pre . la spedizione "spezzina" prevedeva Fabio (Nardini), Anna (Monteverdi) e Isabella ( la moglie), oltre al sottoscritto. Da Bolzano invece, arrivavano in auto Hannes (Pasqualini) ed Elisabeth. Abbiamo trovato anche amici genovesi ad aspettarci tra cui Andrea Piccardo e il Laca.
E' stato un bel pomeriggio, anche perchè finalmente ho visto Hannes che non vedevo fisicamente da una vita, salvo sentirci via e mail ogni settimana per i vari progetti che portiamo avanti.
Bella la libreria, pubblico interessato. Visintin purtroppo è rimasto a Spezia bloccato dal mal di schiena; peccato perchè c'era una fetta di pubblico tutta per lui. Abbiamo pensato noi a raccontare un po della sua storia e gloriosa carriera. Gli saranno fischiate le orecchie






martedì 16 settembre 2008

IL BANON, CHE DELIZIA IRRINUNCIABILE!













Chi legge questo blog, soprattutto se - come la sottoscritta e il marito, nelle cui pagine mi sono eccezionalmente intromessa - abita a Spezia, sarà di sicuro andato alla "Loggia de'Banchi" per cena. Si tratta di un locale nel centro storico, in fondo all'omonima piazzetta, dove si possono trovare delizie dal sapore inconfondibile e irresistibile, per nulla omologate al gusto corrente. Oltre al magnifico "Jamon serrano", un prosciutto spagnolo (ahimé) rarissimo qui in Liguria, l'altra rivelazione è il "Banon".



Per chi non lo sapesse, si tratta di un formaggio provenzale di cui si narra addirittura che fosse ghiotto l'imperatore Antonino, il quale ne mangiò tanto fino a morirne: la citazione l'ho presa da uno degli ultimi romanzi gialli che ho letto, "Il commissario nella tartufaia" di Pierre Magnan, pubblicato dalla Robin Edizioni nella collana "I luoghi del delitto".



Ebbene, una delle cose che più mi sono rimaste impresse nella mente è stata proprio la descrizione di questo formaggio, nelle prime pagine del libro: tant'è che l'altra sera, quando eravamo lì a cena e Gigi della Loggia - non è il cognome, intendevo dire che lavora lì - ce l'ha portato, graziosamente avvolto dalle foglie di insalata, ho subito detto ad Andrea: "Secondo me è il tomino di Banon, quello che piace al commissario Laviolette!".



Non so come ho fatto, è la prima volta che riconosco un cibo dopo averne letto la storia in un libro, e per di più senza mai averlo assaggiato: sta di fatto che ci ho preso, come mi ha confermato Gigi nel mostrarmi l'etichetta con su scritto "fromage de Banon". Per chi non lo sapesse, Banon è un borgo medievale fortificato a 800 metri d'altezza, posto nel distretto de Les Alpes de Haute-Provence, che si raggiunge attraverso la "Route de la lavande". Insomma, un paradiso di profumi, colori e soprattutto cibi squisiti: tra questi, la toma ottenuta dal latte di capra, "dalla pasta omogenea e cremosa, morbido e untuoso, sprigionante sentori di frutta secca e terra", come scrive Pierre Magnan a pagina 8 del romanzo. Proseguo con le sue parole, perché a questo punto le mie diventano superflue: "La crosta è bianca, con tendenza al giallo crema. Questo saporito caprino affina due settimane riposando in toupines (recipienti di terracotta), avvolto in foglie essiccate di castagno, previamente bagnate di acqua e aceto e legate con un filo di rafia; il tutto dopo essere stato frizionato con pepe e quindi immerso in acquavite o vinaccia. Accompagnato da un buon rosso e da una fetta di pane fresco, è una delizia cui una gola saggia non dovrebbe rinunciare" (sic!).

Isabella




mercoledì 10 settembre 2008

METAURO

http://blog.komix.it/metauro/

L'Ultimo lavoro dell'amico Michele Petrucci. Da non perdere!

domenica 7 settembre 2008

L'unto del signore riscrive la storia: ci siamo


Dell'Utri, Andrea Pezzi e Meneghetti per riscrivere la Storia: si chiama Ovopedia

leggere prego



TVTV




Mi capita ogni tanto di rivedere cose della TV che fu. Così è stato qualche sera fa con il Guzzanti di Pippo Kennedy Show: Funari, Rutelli che parla come Sordi, il Mutandari, lo spicciolismo, Staccolanana, Gianni Livore, fascisti su Marte insomma assolutamente geniale. Era la Tv di Freccero. Cose che oggi manco ti sogni. A Blob ieri sera hano passato le tribune politiche di Zatterin e Jader Jacobelli con Moro, Togliatti, Saragat etc etc. Il giornalista si alzava e poneva la domanda. Il fatto è che il Travaglio di oggi sembra un ragazzino. Questi andavano giù durissimi. il tal politico è in odore di mafia (rivolto a Moro), l'altro ha preso soldi (a Togliatti), la Fiat quanto ha preso dai russi per portare stabilimento FIAT a Togliattigrad (ad Agnelli). Confrontati con "linguina" Vespa o "fighetta" Floris questi sono giganti. Avevano due coglioni così. Ed era la RAI di Bernabei

domenica 24 agosto 2008

GIETZ! e "CITTA' VUOTA"



"Gietz!" ha trovato casa. In questi giorni sto ultimando la sceneggiatura e il reperimento di tutta la documentazione da passare al "socio", l'amico Hannes, con il quale continua la collaborazione iniziata con il fumetto "Round and Round" (Cut Up edizioni) sulla carriera del campione di boxe Bruno Visintin. Di che parla Gietz!? Di Jazz ovviamente e non dico di più, siamo in fase preparatoria.

Nel frattempo sono all'ultima revisione del romanzo "Città Vuota", che ha trovato casa pure lui. Insomma ho dovuto prendere ferie per concludere i due lavori e consegnarli ad inizio settembre. Non mi lamento, è un bel lavorare. Di che parla Città Vuota? Della mia città (La Spezia). E' un noir sui generis. E non dico di più. Dico invece che mi preparo a dare l'assalto alla mia collezione di 3.000 vhs ( non scherzo, è il numero esatto), perchè devo trovare 2 films da spedire ad Hannes. Non si trovano in commercio ma giuro di averli registrati una decina ( e anche più) di anni fa dalla tele. E devo pure passarli su dvd.

Altri aggiornamenti più avanti

giovedì 21 agosto 2008

MY NAME IS MYSTERE, MARTIN MYSTERE...



Non mi capitava da tempo di leggere una buona avventura di Martin Mystere. Buona come "L'uomo senza memoria", davvero all'altezza del personaggio creato da Alfredo Castelli nei primi '80. Non che con la bimestralità e l'aumento pagine le cose non vadano meglio, ma questa storia mi ha restituito lo spirito genuino del detective dell'impossibile. Saranno pure i disegni di Alessandrini ( che senza Alessandrini M.M. non è M.M.) sarà la solida storia di Morales, però qui ho ritrovato un carachter molto caro che avevo visto sbiadirsi nel tempo.

Consigliato

venerdì 4 luglio 2008

QUESTI POSTI DAVANTI AL MARE






"In questi posti davanti al mare, con questi cieli sopra il mare quando il vento raffredda a suo tempo il mare". (Ivano Fossati)




Pur abitando in una città di mare, ho con questa entità un rapporto particolare. Quando ero ragazzetto, di questa stagione battevo le Cinque Terre, mi arrostivo sui sassi ascoltando Garbo o David Bowie con il walkman e facevo bagni di ore.


Col tempo il rapporto è cambiato e sono rari i momenti di esposizione al sole e di tuffi nell'acqua salata. Eppure non potrei vivere in una città senza mare. Questa presenza costante per me è liberatoria. Spesso nei momenti difficili oppure di dubbi creativi me ne vengo sulla banchina a passeggiare tra le palme e i gabbiani.


"Ma che paura ci fa quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai". (Paolo Conte)




Beh, ieri è successa una cosa senza precedenti. Sono salito su un gozzo con amici ed ho affrontato il mare. Voglio dire, non in traghetto, ma su un gozzo, con il rollio e il beccheggio e quel lento avanzare verso il mare aperto, senza punti di riferimento. E' stato un momento unico, con sensazioni che passavano dall'eccitazione pura di un ragazzino all'ansia di essere in uno stato completamente nuovo. La donna a mollo nell'azzurro mare di luglio (col bene che ti voglio) è la moglie, Isabella.
Lei era al settimo cielo, perfettamente a suo agio, una sirena.
Tutto questo grazie a Rossana e Roberto e al loro gozzo.

domenica 29 giugno 2008

POVERA PATRIA





Ha proprio ragione Emilio Fede quando dice "Guardate che agli italiani dei guai di Berlusconi, non frega niente". La maggioranza degli italiani, quelli che lo hanno votato si riconoscono nel leader.

Molto probabilmente se avessero guai con la giustizia modificherebbero la giustizia. o la eviterebbero. Quando mettono sotto qualcuno, scappano. Sono poveri ma non lo ammettono, mentono a se stessi e agli altri. Sono indebitati fino al collo ma girano col rolex e il suv e hanno tre telefonini. Scaricano le suonerie più nuove e si divertono a fartele sentire. Chiamano i carabinieri se il vicino scoreggia un po più forte, o se in piazza c'è musica. Ti prendono a cazzotti se non gli lasci il parcheggio. Odiano tutto e tutti. Hanno trovato il loro capro espiatorio e sono contenti.

I figli devono frequentare le meglio scuole, dove non ci sono extracomunitari o rom. Alimentano al parossismo il concetto di vita come competizione. Tirano su bambini che presto avranno bisogno dell'analista. Intanto i veri criminali, quelli che hanno messo famiglie sul lastrico, stanno agli arresti domiciliari in ville da sogno.

Poveri italiani, poveretti davvero

DIFESA DA GUAI CON LA GIUSTIZIA

«alcuni pm politicizzati che sono la metastasi della nostra democrazia». (Berlusconi Silvio)


Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto “lodo Schifani bis”, il disegno di legge sull'immunità delle più alte cariche istituzionali. Il provvedimento garantisce così la sospensione dei processi penali in corso per le quattro alte cariche dello Stato (Capo dello Stato, presidenti di Camera e Senato, presidente del Consiglio) per tutta la durata del loro mandato per i reati non commessi nell'esercizio delle loro funzioni. Le norme, su sollecitazione del governo e per decisione della Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, approderanno nell'Aula della Camera lunedì 28 luglio. Un provvedimento simile, approvato nel 2003, era stato giudicato incostituzionale dalla Corte Costituzionale. (L'Unità)

DIFESA DEL TERRITORIO



"Le Forze armate per controllare il territorio delle citta', incalza il leader si usano solo in Colombia contro il terrorismo e l'insurrezione armata". (Antonio Di Pietro)

DIFESA DELLA RAZZA





« È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. [...]"(La difesa della razza, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2)



ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente. ( 5 agosto 1938)

domenica 22 giugno 2008

FORD RAVENSTOCK


Giovedi scorso c'è stato l'incontro con gli amici Susanna (Raule) ed Armando (Rossi) per la presentazione di Ford Ravenstock: l'allegria dei naufragi (Arcadia). Con Armando c'è un'amicizia di lungo corso (quasi vent'anni), con Susanna qualcosa di meno. Sono belle persone oltrechè due professionisti di rara bravura. Vi consiglio caldamente di avvicinarvi al loro lavoro, non rimarrete delusi

sabato 21 giugno 2008

PAROLA DI CAMILLERI





Una feroce satira contro il fascismo strisciante di Berlusconi, Fini e Bossi e la non opposizione di Veltroni (uno speciale per Micromega

Si commenta da se





domenica 15 giugno 2008

PAZIENZA ANDREA



il 16 giugno non è un giorno come un altro per chi fa fumetti, chi li legge e li ama.


Il 16 giugno 88 muore Andrea Pazienza. Si, quest'anno è il ventennale .

Ognuno ha il suo Paz. Chi ama Pippo sballato, chi Penthotal, chi Pompeo, chi Pertini, Aficionados, Zanardi etc etc. Poi c'è chi ama tutto, c'è chi è feticista di Paz, chi su e bay cerca le cose più introvabili.



Pazienza l'ho letto per la prima volta nell'82 con Penthotal della Milano libri, prefazione di Oreste del Buono. Avevo visto la clip di Milano e Vincenzo di Fortis ma non sapevo fosse sua. Avevo 17 anni, leggevo Frigidaire, il Manifesto e il Male (che poi ha chiuso), facevo il liceo Scientifico, andavo al cineforum dopo cena il venerdì, avevo la ragazzina e i riccioli. Sentivo la new wave, anche italiana (a dispetto di Battiato). Troppo piccolo per il 68 ( tre anni) e il 77 (dodici), i primi ottanta risentivano comunque di un'aria frizzante. Votai nell''83 alle europee, i radicali candidavano Toni Negri e li votai, con sommo raccapriccio della famiglia (vecchi socialisti nenniani) ed amici comunisti.
L'82 fu l'anno dei mondiali, di Blade Runner e delle Folkland ( i Clash cantavano "straight to hell"), nelle edicole usciva "Orient Express" dove continuavano le avventure del grande Ken Parker e partiva Lo Sconosciuto di Magnus.



Ma leggere il Paz apriva una finestra sulla vita, sul movimento, parlava di storie di carne e sangue e sudore e rabbia. Qualcosa di assolutamente nuovo, autentico, cattivo, geniale.



Fino all'epilogo, quando il nostro pubblicava ormai da due anni su Comic Art . Era partito sul numero 28 (mi sembra) con una storia nuova di Zanardi.
Beh su Paz si è scritto e detto molto, film compreso.Da leggere "Prima pagare poi ricordare " di Scozzari e "Le donne, i cavalier, l'arme, la roba" di Franco Giubilei














IL POTERE NON TOLLERA DISSENSO















Eclatante la vicenda di Marta Vincenzi che caccia i giornalisti dalla conferenza stampa sul Summer Festival.
Arrogante, saccente, non si è dimessa dopo Bisteccopoli ( si è fatta un piantino) e nuova Tangentopoli genovese. E gliene viene pure. Per informazioni vedere su http://www.casadellalegalita.org/. In compenso un'azione pacifica contro l'expo della Moratti viene repressa a manganellate ( vedere su http://www.beppegrillo.it/) . Sembra di vedere Genova G8. Non è cambiato nulla

sabato 14 giugno 2008

PALUMBO! (2)




Una giornata bellissima (eccetto il tempo, inteso meteorologicamente). Peppe si è trattenuto 2 ore in fumetteria, dispensando disegni a tutti. Ha fatto breccia in ragazzini che avevano appena acquistato un simil Naruto. Gli ha rifilato 4 Lupin da antologia. I ragazzini erano felici come delle pasque! Beh poi i "soliti" Ramarro, Martin Mystere, Diabolik, autografi vari.



L'incontro, presso il backstage Cafe di piazza del Bastione, malgrado la pioggia è stato vivo e seguito. Peppe ha raccontato la vita (editoriale) travagliata del progetto Tomka, annotazioni sul mercato delle graphic novel, il boom dei fumetti allegati a settimanali e quotidiani, il sodalizio con l'Astorina e Diabolik ovviamente incalzato dal sottoscritto.

Un discorso a parte la cena alla Toa degli Aranci, presenti Armando Rossi, Susanna Raule, Marco Cantini della fumetteria Eroi di Carta, mia moglie Isabella,il sottoscritto . Il divin Palumbo ha conosciuto la squisitezza del piatto locale i " Testaroli" ed ha gradito alquanto. Si è poi lanciato in una chiacchera fenomenale, culminata in un tenero ricordo del genio chiamato Andrea Pazienza.
Dulcis in fundo, siamo saliti in camera, dove ci ha mostrato i suoi ultimi lavori. Siamo rimasti a bocca aperta (in particolar modo Armaduk)
Insomma non vediamo l'ora di riaverlo con noi.

mercoledì 11 giugno 2008

PALUMBO!




Bene, domani comincia il festival Fumetto/Letteratura, organizzato da noi (gruppo Cut Up) in collaborazione con libreria Ubik, Backstage Cafe e Fumetteria Eroi di Carta. Ho speso energie, inviato quintali di comunicati stampa (grazie anche a mia moglie Isabella), incastrato tutti gli appuntamenti. Sono contento davvero, perchè ritroverò amici che non vedo da tempo e finalmente potrò muovermi nella mia città come mai prima ho potuto. Le ragioni sono molte, ma non voglio rodermi il fegato in questa bella situazione. Che dire di Peppe, che è un'amico e un'artista eccezionale. E' stato il primo a credere in Cut Up. Il terzo numero della rivista cartacea, conteneva un numero inedito di Jumbo, che Giuseppe concepì espressamente per noi; quindi ci invitò a Milano alla libreria di Piazza del Duomo a presentare la rivista. Lì incontrai per la prima volta Oliviero Ponte di Pino e anche Antonio Caronia. Verranno tutti a Spezia e passeremo delle belle serate.

Non c'è niente di meglio

domenica 8 giugno 2008

MONTALE







Piove

Piove. È uno stillicidio

senza tonfi

di motorette o strilli

di bambini.

Piove da un ciclo

che non ha

nuvole.

Piove

sul nulla che si fa

in queste ore di sciopero

generale.

Piove

sulla tua tomba

a San Felice

a Ema

e la terra non trema

perché non c'è terremoto

né guerra.

Piove

non sulla favola bella

di lontane stagioni,

ma sulla cartella

esattoriale,

piove sugli ossi di seppia,

e sulla greppia nazionale.

Piove

sulla Gazzetta Ufficiale

qui dal balcone aperto,

piove sul Parlamento,

piove su via Solferino,

piove senza che il vento

smuova le carte.

Piove

in assenza di Ermione

se Dio vuole,

piove perché l'assenza è universale

e se la terra non trema

è perché Arcetri a lei

non l'ha ordinato.

Piove sui nuovi epistèmi

del primate a due piedi,

sull'uomo indiato, sul cielo,

ottimizzato, sul ceffo

dei teologi in tuta

o paludati,

piove sul progresso

della contestazione,

piove sui works in regress,

piove

sui cipressi malati

del cimitero,

sgocciola

sulla pubblica opinione.
Piove,

ma dove appari non è acqua né atmosfera,

piove perché se non sei

è solo la mancanza

e può affogare.

IL FANTASMA DI PINO PINELLI






Nel programma "vetrina dei politici" Ballarò, non è mancata la puntata dedicata alle vittime del terrorismo, promuovendo il libro di Calabresi "Spingendo la notte più in là".

Capita che un giorno, al lavoro, prenda in mano una copia di Gente (mi pare) o forse Oggi, non so dir bene perchè negli studi medici è sempre pieno di questa cartaccia, come se i pazienti fossero tutti cerebrolesi. Insomma sfoglio e leggo una domanda di un privato cittadino che chiede a Floris perchè non fossero state invitate le figlie o la moglie di Pinelli.

L'altra sera guardo il volume numero 7 della "Storia della prima Repubblica" di Minoli, periodo 68 e dintorni. Si parla di piazza Fontana e di Valpreda. Dell'omicidio Pinelli neanche l'ombra.

Coincidenze?

Non so ma qualcosa puzza davvero. D'Ambrosio scagionò tutti allora, compreso Calabresi, con la storia del "malore attivo", cosa che farebbe ridere se non fosse tragica. Calabresi era a capo dell'ufficio politico della questura di Milano e li è morto Pinelli, defenestrato. Punto. Ho visto il volto di Pinelli in un documentario. Tumefatta è dir poco. La morte di Pino Pinelli è, e credo resterà un caso senza risoluzione, uno dei tanti di questa Italia di servi.

DUM DUM GIRLS: LYCOS


Oh, finalmente Sonia (Aloi) ha cominciato a lavorare al nuovo episodio delle sorelle Carli, che verrà presentato alla prossima Luccacomics. Non è una storia in più parti ( come la saga di Lagoscuro) ma un'unico episodio autoconclusivo. Ecco la primissima tavola......


sabato 7 giugno 2008

DEAR MR FANTASY

La musica è importantissima per me. Ce n'è traccia in tutti i fumetti e racconti che ho scritto. E' presente anche nel romanzo che uscirà a novembre. Essendo nato a metà degli anni '60, ho assimilato i gusti dei miei genitori, che ascoltavano Sinatra, Bacharach, Herb Alpert, Sergio Mendes, Quincy Jones e via andare. Un mio amichetto di 14 anni, oggi architetto, sposato con due fantastici bimbi, mi fece scoprire i Tangerine Dream, Klaus Shulze, i primi Kraftwerk, Varese e il progressive. Gliene sono eternamente grato. Poi mi sono fatto tutti i plasticosi e truccatissimi anni '80. Se è pur vero che "Non si esce vivi dagli anni '80" come cantano gli Afterhours, c'è chi ha resistito e ne è uscito piuttosto bene (non lo dico io, ma Antonio Caronia nella prefazione di "Immune", la mia raccolta di racconti edita da Cut Up edizioni). Associates, Clock DVA, Throbbling Gristle, Straglers, Japan, Yellow Magic Orchestra, Devo, Talking Heads, Soft Cell, Joy Division, Siouxsie and the Banshees, Simple Minds e via andare.





C'era Mister Fantasy di Massarini, con i primi video di Gabriel (Shock the Monkey) o i Clash di Rock the Casbah e Lodon Calling, Siouxsie con Spellbound, Boy George di Do you really.... e gli Human league di Don't you want me (tormentone e sottofondo di pomiciata e petting in gita scolastica a Ravenna). Però ascoltavo anche tanto jazz, quello di Bill Evans, Chet Baker, Coltrane, Davis (acustico e elettrico), Jarrett, Duke Ellington. Insomma, sono sempre stato un eclettico. Miti pochi: David Bowie, Kraftwerk, Eno, Zappa, Wyatt. Qualche tempo fa un compagno di ascolti mi ha confessato:" Ma sai che non ho mai capito che musica ti piacesse?".

Eh si, perchè in quei tempi si andava molto a compartimenti stagni. Mi ricordo che nel '77, in seconda o terza media, nell'ora di musica, io portai il 45 giri di Heroes di Bowie e un altro ragazzetto portò Le freak degli Chic. Scoppiò il putiferio. Il rock contro la disco.

E pensare che nell'84 Bowie fece un disco con Neil Rodgers degli Chic, che produsse anche Laurie Anderson e Peter Gabriel. Insomma, qui sotto c'è la playlist con un pò della musica che amo ed ho amato, se vi va scorretela e vedete se vi solletica la memoria....

sabato 17 maggio 2008

I DUBBI DELLA STORIA

COMINCIA IL PROSSIMO 25 novembre il processo (il decimo), per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio del ’74 fece otto morti e 108 feriti. [...] a processo anche l’on. Pino Rauti, 82 anni, allora leader di Ordine nuovo e poi segretario del Movimento sociale-Fiamma Tricolore e Giovanni Maifredi, 76 anni, legato ai servizi segreti, che in quegli anni fece anche da autista all’allora ministro degli interni Paolo Emilio Taviani.[...] (IL GIORNO)
« Chi viene al nostro fianco avrà un'altra sensazione che è propria del combattente quando a pie' fermo attende l'istante per balzare dalla trincea e gettarsi nella mischia per colpire, colpire, colpire". . "
(brano delle tesi programmatiche, tratto dal giornale del movimento Ordine Nuovo)

E così Pino Rauti (suocero di Alemanno) viene processato per la Strage di Brescia. Dopo quella di Piazza Fontana. Il cerchio si chiude. La notizia, interessante per me come cittadino, lo è ancora di più come scrittore.

La stesura di "Città Vuota", in uscita dopo l'estate per le edizioni Cut Up, ha necessitato un bel lavoro di documentazione e approfondimento su quel filo nero che, mai interrottosi dopo la fine del secondo conflitto mondiale, è proseguito, spesso coperto dallo Stato, per tutti gli anni 70 fino ai nostri giorni.

Scartabellando tra documenti, pagine dei giornali d'epoca in scantinati di librerie comunali, si scoprono molte cose interessanti. Per esempio che J.V.Borghese fu "salvato" dagli americani. Non c'è da meravigliarsi, partiva già la Guerra Fredda in pieno 1945 e gli americani pensavano già di usare i fascisti in versione anticomunista. E così non guardavano molto per il sottile.

Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo entra in contatto con Freda e Ventura. Per Piazza Fontana i giudici sono Gherardo Colombo e Alessandrini, ucciso da Prima Linea nel 79.

Insomma cercando per il romanzo mi sono imbattutto spesso negli stessi nomi (aggiungete Dalle Chiaie, Giannettini, Zorzi e molti altri), che ricorrono periodicamente.

Spesso mi è venuta in mente un'idea da fantapolitica (?).Chissà che se Mussolini, non fosse stato giustiziato dal comandante Valerio a Giulino di Mezzegra, e successivamente esposto in piazzale Loreto ( per evitare la furia popolare), non lo avremo trovato in qualche stato sudamericano, magari in Argentina, qualche decina di anni dopo.

giovedì 24 aprile 2008

BELLA CIAO!



Niente "Bella Ciao" ad Alghero. Il sindaco forzista dice che è una canzone che divide. E c'ha ragione, divide i fascisti dal resto della società civile. I fascisti accolsero la nascita della Repubblica al canto de "Il 25 Aprile è nata una puttana, si chiama Repubblica Italiana". Tanto per chiarire.

Buon 25 Aprile a tutti ( o quasi)! Sempre resistenti, che i tempi sono duri.
Una dedica al sindaco Marco Tedde e al presidente del consiglio che mai ha presenziato alle celebrazioni del 25 Aprile (non ne abbiamo mai sentito la mancanza e comunque resta un fatto senza precedenti):

Una mattina mi son svegliato,o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!Una mattina mi son svegliato ed ho trovato l'invasor.O partigiano, portami via,o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!O partigiano, portami via,ché mi sento di morir.E se io muoio da partigiano,o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!E se io muoio da partigiano,tu mi devi seppellir.E seppellire lassù in montagna,o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!E seppellire lassù in montagna sotto l'ombra di un bel fior.E le genti che passerannoo bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!E le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!»«È questo il fiore del partigiano»,o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!«È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!» »

martedì 22 aprile 2008

TIBET

Ricevo e volentieri pubblico:
Vi chiediamo di leggere, firmare e far circolare questo documento.
Mentre gli intellettuali e gli artisti di tutto il mondo si mobilitano a sostegno del diritto del popolo tibetano alla sopravvivenza (perché subisce da 60 anni una colonizzazione genocida) e dei diritti umani in Cina, gli intellettuali italiani, seguendo il cattivo esempio della maggioranza dei politici nostrani, fanno finta di niente, tacciono, alcuni (per fortuna davvero pochi, come Vattimo) si schierano addirittura a difesa del Goliacinese, uno dei regimi più tirannici e sanguinari del pianeta, o, in modo più subdolo, altri editorialisti, (come Sergio Romano), liquidano la questione tibetana come un’inesorabile conflitto tra la modernità (la Cina contemporanea) e il conservatorismo arcaico (la civiltà tibetana). E anchese fosse vera l’identificazione della Cina con la modernità, allora dovremmo considerare legittima l’imposizione della “modernità” con la pulizia etnica,la tortura e le armi? E in cosa si differenzia questa “modernità” dalla“barbarie”? Anche gli sportivi “puri” che vogliono “preservare” le olimpiadi dalle ingerenze socio-politiche, dimenticano che l’idea fondante dell’Olimpiade esprime un principio etico ben preciso: un sano agonismo sportivo al posto(e contro) il conflitto tra popoli e individui. Purtroppo la cosiddetta “ragion di Stato” si trincera dietro il primato degli interessi economici su ogni diritto, per quanto legittimo. E questo oblio dei diritti è tanto più facile da gestire quanto più si mantiene la gente nell’ignoranza, e su quanto accade in Tibet da 60 anni si sa ben poco,l’arrogante politica cinese del respingere ogni notizia sul Tibet comeun’ingerenza illecita negli “affari interni”della Cina vince proprio suquesto piano. Noi vogliamo fare il contrario, far sapere a più gente possibile ciò che i tibetani hanno subito dall’invasione cinese del 1950 sino a oggi, con un elenco di fatti accaduti e accertati da molteplici organizzazioni umanitarie, da viaggiatori e giornalisti di tutto il mondo.Lasciamo a ciascun lettore il commento e la valutazione se sia lecito restare indifferenti o farsi addirittura complici silenziosi di fronte a questa “lista degli orrori”. - Divieto a giornalisti , turisti e agli stessi tibetani, di circolare liberamente nel territorio tibetano - i tibetani costretti a imparare a memoria le citazioni del Libretto rosso di Mao Zedong, e, a partire dagli 8 anni, confessare come crimine qualsiasi ostilità o indifferenza all’ideologia del Partito Comunista cinese, molte confessioni vengono estorte con la tortura e molti condannati vengono giustiziati, - esecuzioni capitali pubbliche di oppositori tibetani, alle quali i tibetani sono costretti ad assistere, le famiglie devono pagare il prezzo delle pallottole per riavere i corpi dei congiunti. - ad alcuni oppositori tibetani condannati a morte viene tagliata la lingua prima dell’esecuzione per impedir loro di morire gridando “Tibet libero”, - nei campi di prigionia, tibetani costretti a lavori forzati pesantissimi, con pochissimo cibo e costretti a mangiare nei contenitori dei loro escrementi. - tortura costante e feroce di tutti i prigionieri “politici”, - imposta statale sul grano che ha affamato la popolazione autoctona, mentre la collettivizzazione forzata era tutta orientata a sottrarre il prodotto i contadini tibetani in favore dei cinesi, provocando continue carestie. Vecchi e bambini costretti a lavorare, contadini retribuiti con un cucchiaio di cibo al giorno. Molti tibetani costretti a mangiare carogne di animali per sopravvivere o morti di fame o indotti al suicidio. Molti loro cadaveri usati per concimare il terreno. - chiusura delle attività commerciali tibetane a vantaggio di quelle cinesi, - trasferimento coatto dei tibetani dalle loro case e dalle loro zone d’origine, - trasformazione dell’assetto geologico e urbanistico delle aree naturali e degli insediamenti tibetani, - distruzione di quasi tutte le foreste e della fauna del Tibet,costruzione di edifici per i coloni cinesi nei parchi della capitale, - costruzione di una fabbrica di armi nucleari nella zona del lagoKakonor, - scarico di scorie radioattive nelle montagne himalayane del Tibet, - Impossibilità di muoversi per i tibetani sul proprio territorio o di espatriare senza autorizzazione cinese. Divieto di riunirsi in più di 3 persone nei luoghi pubblici, anche solo per mangiare o bere, - divieto di insegnamento nelle scuole della lingua e della cultura tradizionale tibetana, i bambini sono strappati alle famiglie ed educati secondo i modelli cinesi. Ai giovani tibetani è insegnata la derisione e il disprezzo della cultura autoctona e parlano tutti cinese. - i vestiti e le acconciature tradizionali tibetani sono proibiti, - controllo spietato delle nascite dei tibetani, che in molte zone si è tradotto nella sterilizzazione forzata e di massa delle donne, in altri casi in stupri delle donne tibetane da parte dei cinesi. - parti clandestini con pericolo di vita per madri e figli.Separazioni forzate fra madri e figli neonati, - colonizzazione cinese di massa dei Tibet fino all’attuale riduzione della popolazione locale a minoranza demografica… - Divieto della bandiera tibetana tradizionale e di immagini del Dalai Lama, - perseguitate le preghiere e gli atti devozionali come pratiche reazionarie e superstiziose, - centinaia di monasteri, anche molti antichi, saccheggiati e distrutti (quasi sempre costringendo gli stessi monaci e devoti adistruggerli) i blocchi di legno matrici dei testi religiosi usati come legna da ardere, le statue in terracotta distrutte, quelle in metalli comuni fuse, quelle preziose trasportate in Cina, - i monasteri non distrutti trasformati in tribunali politici,stalle, magazzini di merci, solo nei casi più rinomati in musei, - monache sverginate in modo pianificato con l’uso di manganelli.Monaci e monache costretti ad avere rapporti sessuali in pubblico. - - eccetera, eccetera La lista potrebbe continuare e incrociarsi con quella delle atrocità imposte agli stessi cittadini cinesi che rivendicano libertà civili e democratiche(non scordiamoci Tien Amen) ma dovrebbe essere già più che sufficiente a destare disgusto in qualsiasi persona dotata di un minimo senso etico,indipendentemente dalle convinzioni religiose, filosofiche e politiche. Ilproblema è che tale indignazione non è sufficiente, la Cina è ormai divenutala principale potenza demografica ed economica del mondo, con una forza espansiva dei suoi prodotti e della sua popolazione senza precedenti, il suo processo di democratizzazione è oggi quindi, più che mai, un problema internazionale e una questione che riguarda tutti noi.
Roma, 21 aprile 2008
Andrea Balzola, drammaturgo e docente universitario, Roma
Elisa Nicolaci, scultrice,
Roma Caterina Crisafi, insegnante, Roma
Maria Di Vita, pensionata, Roma
Renato Sala, ricercatore universitario, Alma Ata

COMPLEANNO




Eh si, oggi è il mio compleanno. Devo dire la verità, sono sempre stato un tipo vanitoso.

Mi piace avere festa in torno, gente che ti fa gli auguri, amici che ti telefonano, insomma quelle cose che si fanno. Anche dopo avere passato i quaranta. Dite che c'è da preoccuparsi?

Non so, però il compleanno l'ho sempre pensato così. Il giorno che ti chiedi che hai fatto, a che punto stai, cosa hai ancora da dire, se ne vale la pena, se ne sei in grado e via dicendo.

Nonostante tutto, essendo un Toro, ho la testa dura e finora non mi sono mai fermato e non ho intenzione di farlo. Insomma sarà un altro bel compleanno. Eppoi il 22 aprile è molto vicino alla mia festa preferita, La Liberazione. Mio padre invece compiva gli anni il 24 e quel giorno facevamo festa per tutti e due. Oggi ne avrebbe 81. Ciao Pà.
Ok, cacciamo le lacrime. Fatevi un prosecchino stasera verso le 7 e pensate al Vostro.

Prosit!

domenica 20 aprile 2008

PARCO SEMPIONE


Ci sono canzoni che fotografano stati d'animo, storie di particolare importanza, momenti storici, atmosfere. Mi vengono in mente De Gregori con "Viva l'Italia" o "La Storia", il De Andrè de "La domenica delle Salme" e più vicino a noi il Frankie Hi NRG di "Quelli che benpensano" e gli EELST de "La terra dei cachi". Resto a EELST perchè in Studentessi, loro ultimo lavoro, c'è questo pezzo, "Parco Sempione" che trovo, come sempre per Elio, geniale. C'è da dire che quella per la sopravvivenza del parco è stata una vera battaglia portata avanti da Rocco Tanica. Prendo da Wikipedia :" Dopo un intro simile a quello di Birdland dei Weather Report, già colonna sonora dello spot Ramazzotti della "Milano da bere" (velato riferimento alle vicende successive), il testo, intervallato da vocalizzi in milanese, si presenta come lo sfogo di un frequentatore del Parco Sempione, che non riesce a dedicarsi alla lettura di un libro in quanto disturbato da un suonatore di bonghi che suona ininterrottamente e, per giunta, completamente fuori tempo. Pertanto nasce una discussione tra i due personaggi, dove ognuno reclama la propria libertà (quella di potersi dedicare alla lettura e quella di potersi esprimere con la musica), che però termina col personaggio iniziale che sfonda i bonghi al suonatore.



A questo punto il testo diventa decisamente più serio e l'argomento della canzone si sposta introducendo un terzo personaggio (anche se non esplicitato, si tratta dell'amministrazione della Regione Lombardia), che quasi a voler risolvere le scene descritte nella prima parte della canzone, preferisce eliminarle alla radice distruggendo il parco in cui si svolgono. È a questo punto che il gruppo denuncia la vicenda del "Bosco di Gioia", abbattuto per lasciare spazio a degli edifici della Regione; nell'ultima parte del testo viene fatto riferimento alle sedicimila firme raccolte per evitare l'abbattimento e allo sciopero della fame attuato da Rocco Tanica. Alla fine l'abbattimento è avvenuto lo stesso, per di più approfittando di un periodo di vacanza, quando molta gente non era presente in città per poter protestare. Il brano, che parte come una rappresentazione ironica di una situazione fastidiosa, ma leggera, diventa quindi un'invettiva da parte del gruppo verso le persone che hanno voluto questo abbattimento, al punto che la canzone termina bruscamente con un pesantissimo insulto rivolto agli stessi. La versione per le radio, denominata Parco Sempione (versione Piazza del Cannone), non contiene tale parte finale, probabilmente sia per ragioni di lunghezza che per questioni di trasmissibilità."


Ecco il testo e di seguito il link del video. Forza Elio!


Elio e Le Storie Tese - Parco Sempione

Verde e marrone/dentro la mia città/metto su il vibro/leggo un bel libro/cerco un po’ di relax/all’improvviso/senza preavviso/si sente un pim pam pum/un fricchettone/forse drogato/suona e non smette più (bonghi)

questo fatto mi turba/perchè suona di merda/non ha il senso del ritmo/e non leggo più il libro/quasi quasi mi alzo/vado a chiedergli perchè/ha deciso che, cazzo,proprio oggi/niente lo fermerà.
Piantala con sti bonghi/non siamo mica in Africa/porti i capelli lunghi/ma devi fare pratica/sei sempre fuori tempo/così mi uccidi l’Africa/che avrà pure tanti problemi/ma di sicuro non quello del ritmo
“Dai barbon, cerca de sona mej,che son dree a fà balla i pe!Anca se gh’hoo vottant’ann,voo giò in ballera con la mia miee.Ohè, che dò ball,te me s’ceppet l’oreggia,ti, i to sciavatt e i bònghi!”
Caro signore/sa che le dico/questa è la libertà/sono drogato/suono sbagliato/anche se a lei non va
non vado a tempo/lo so da tempo/non è una novità/io me ne fotto/cucco di brutto/grazie al mio pim pum pam (bonghi)
Questa cosa mi turba/e mi sento di merda/quasi quasi mi siedo/ed ascolto un po’ meglio/forse forse mi sbaglio/forse ho preso un abbaglio/forse forse un bel cazzo/fai cagare/questa è la verità
Ora ti sfondo i bonghi/per vendicare l’Africa/quella che cucinava/l’esploratore in pentola/ti vesti come un rasta,ma questo no, non basta/sarai pure senza problemi/ma di sicuro c’hai quello del ritmo
“Oè! Te tiri ona pesciada in del cuu!Va a ciappà i ratt’!Te pòdet vend dòma el tò ciccolatt!”
Ecco spiegatocosa succedein tutte le cittàIo suono i bonghitu me li sfondidi questo passodove si finirà?
Ecco perchè qualcuno/ pensa che sia più pratico/radere al suolo un bosco/considerato inutile/roba di questo tipo/non si è mai vista in Africa/che avrà pure tanti problemi/ma di sicuro non quello dei boschi
Vorrei suonare i bonghi/come se fossi in Africa/sotto la quercia nana/in zona Porta Genova/sedicimila firme/niente cibo per Rocco Tanica/ma quel bosco l’hanno rasato/mentre la gente era via per il ponte
Se ne sono sbattuti il cazzo/ora tirano su un palazzo/han distrutto il bosco di Gioia/
QUESTI GRANDISSIMI FIGLI DI TROIA!!

venerdì 18 aprile 2008

SALONE DEL LIBRO DI TORINO



Io non ritengo che uno Stato che mantiene un’occupazione, commettendo giornalmente crimini contro civili, meriti di essere invitato ad una qualsivoglia settimana culturale. Ciò è anti-culturale; è un atto barbaro mascherato da cultura in maniera cinica. Manifesta un sostegno ad Israele, e forse anche alla Francia che appoggia l’occupazione. Ed io non vi voglio partecipare.



Aharon Shabtai

in risposta alla convocazione al Salone del libro di Parigi

Aharon Shabtai è uno dei maggiori poeti israeliani contemporanei e il più apprezzato traduttore di drammi greci in ebraico.










Ogni anno il popolo palestinese commemora al-Nakba, la catastrofe.
Al Nakba è l’appellativo che i Palestinesi danno al 15 maggio 1948, data in cui lo stato d'Israele si è impossessato delle terre, delle case e delle vite del popolo palestinese.
Al Nakba è stato il giorno in cui il popolo palestinese si è transformato in una nazione di rifugiati. 750.000 Palestinesi sono stati espulsi dalle loro case e sono stati costretti a vivere nei campi profughi. Molti di quelli che non sono riusciti a scappare sono stati uccisi.
Nel 1948 più del 60 per cento della popolazione palestinese è stato espulso. Più di 530 villaggi palestinesi sono stati evacuati e distrutti completamente.


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Che dite, c'è nè abbastanza per non partecipare al Salone Del Libro di Torino, che quest'anno ha invitato lo Stato di Israele, quando già si era impegnato con l'Egitto?

Personalmente non andrò ed invito a non andare.

Aggiungete il fatto che il patron di tutta la fazenda è un ex piduista e il gioco è fatto:

Rolando Picchioni tessera P2 n.2095



Pensate, quanta strada han fatto gli ex piduisti, uno ce l'abbiamo persino a capo del governo, dell'editoria, dei mass media. Non vi viene in mente che il piano di rinascita democratica abbia raggiunto il suo scopo?

« Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media »
(Licio Gelli)

martedì 15 aprile 2008

RISULTATO ELETTORALE ( sogno di una notte agitata)


Arriva al potere la feccia di questo paese, che, come primo atto di governo ci toglierà la Costituzione nata dalla Resistenza. Sono gli stessi che organizzarono il luglio del 2001 a Genova. E la situazione del mondo è critica. Saranno loro a gestire la crisi, e non è certo con i criteri del capitalismo compassionevole che vi si accingeranno.
Non cercheranno mediazioni e consenso. E se arriveranno decisioni di guerra le prenderanno senza esitazioni.
Cambia la musica. Per questa generazione di giovani sarà la prima, vera esperienza di una lotta senza esclusione di colpi. Dovranno impararla sul campo. Un campo dove i detentori del potere hanno anche l'informazione e la comunicazione dalla loro parte. Non dimentichiamolo.
Giulietto Chiesa



" Pronto? Si guarda stiamo preparando...si, non so, credo sia meglio in auto...scusa un attimo..amore, le mutande sono nel secondo cassetto, prendi i calzini neri, stanno lì...eccomi scusa ma la Isa non trovava delle cose...allora dicevamo...si passate voi, ok.. no in aereo no io ho paura. A me piacerebbe Barcellona, poi vediamo, ho visto su internet gli ospedali dove fare domanda...o qualche studio privato, vediamo.Ho telefonato pure a Marco che è a Madrid da una decina di anni, per il momento ci ospita lui, scusa un attimo..Isa mi prendi Morte a Breslavia che lo finisco, e porta via anche Gramsci e Pasolini, si li metti in mezzo alle t shirt, forse non se ne accorgono. Eccomi, va bene vi aspettiamo, ciao".

domenica 13 aprile 2008

NOTIZIA

Ricevo una buona notizia da un'amica e ve la giro

Carissimi italiani in Italia e non! Il film "Bye Bye Berlusconi" presentato alla 56° edizione del Festival di Berlino nella sezione "Panaroma Speciale" non é mai uscito nelle sale cinematografiche italiane. Siamo riusciti finalmente a riappropriarci dei diritti e da qualche giorno il film é disponibile on-line. Il film era stato acquistato dalla "Blu International", una ditta fantasma, che non lo hai mostrato. (Esiste comunque un simpatico camping che si chiama Blu International). Se volete scaricare il film visitate il sito: www.byebyeberlusconi.com

MEMORIA 2- MANGANO L'EROE


''I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati''.





Arieccoli. Oh, ci provano in tutti modi. Questo paese così com'è non gli va. Non gli va la Costituzione, non gli va la Resistenza, non gli va soprattutto che la magistratura si interessi ai fatti loro. La frase che avete letto è di Marcello dell'Utri, amicone di Berlusconi insieme a Cesare Previti. Per sapere di più di dell'Utri basta cercare in rete o semplicemente consultare Wikipedia dove tra l'altro troverete che " ...Nel 1980 la Criminalpol di Milano, nell'ambito di un'indagine di droga, intercetta una telefonata tra Mangano e Dell'Utri. In questa telefonata, divenuta celebre, Mangano parla di un "cavallo" e propone a Dell'Utri di entrare nell'affare. Il defunto giudice Borsellino affermò a riguardo in un'intervista:« Sì, tra l'altro questa tesi dei cavalli - che vogliono dire droga - è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga ». Vi consiglio un buon libro che spiega come ha fatto soldi e fortuna Berlusconi: si intitola "L'odore dei soldi" di Elio Veltri e Marco Travaglio ( lo dico per i più giovani che magari negli anni 90 non si interessavano di queste facezie). Insomma queste persone si sentono in dovere di decidere della storia del nostro paese. Quella che hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri sulla Linea Gotica, sui monti della Lunigiana, che ci hanno raccontato per anni. Invece che stare in galera stanno al governo, ma è un fatto normale? A proposito dell'eroe Mangano, sempre su Wikipedia si legge: "Fu indicato al maxiprocesso di Palermo, sia da Tommaso Buscetta che da Totò Contorno, come uomo d'onore appartenente a Cosa Nostra, della famiglia di Pippo Calò, il capo della famiglia di Porta Nuova (della quale aveva fatto parte lo stesso Buscetta)". E sempre di Mangano il signor Silvio Berlusconi dice (fonte adnkronos) ''non era uno stalliere ma il fattore che ad Arcore stava con tutta la famiglia .Poi ha avuto delle disavventure nella vita che lo hanno messo un po' in mano a una organizzazione criminale ma non ci risulta siano state pronunciate sentenze definitive nei suoi confronti". E ancora :"Dice bene Dell'Utri , perché Mangano fu tenuto in carcere, aggredito da un male, fino a un giorno prima della morte. E i pm si rivolgevano a lui affermando: 'Dì qualcosa contro Berlusconi e ti mandiamo a casa subito. Ma lui non inventò nulla contro di me". E noi, ovviamente, ci crediamo.Ora, capisco che in Italia è sempre esistito un movimento anticomunista, dai tempi della Guerra Fredda con Gladio e lo Stay Behind, la DC di Cossiga e Andreotti, i tentati golpe, le stragi di Stato i Servizi deviati , fino ad arrivare al craxismo. Ma oggi, dove cazzo sono i comunisti? Qualcuno lo dica al signor Berlusconi, che non ci sono più. Ha vinto Lui, il dott Silvio Berlusconi da Milano, tessera loggia P2 numero 1816 , che stesse tranquillo, questo paese in gran parte, gli assomiglia (salvo qualche sacca di resistenza che verrà spazzata via).Può morire in pace, qui comunisti non ce n'è. E, per qualcuno, neanche i nostri eroi come Falcone o Borsellino o Pier Santi Mattarella e il giudice Alessandrini o Pio La Torre.

No, ci sono i nuovi eroi, come Mangano.












PS:per saperne di più del dottor Silvio Berlusconi da Milano potete consultare il link sottoindicato



per quanto riguarda la loggia del venerabile maestro Licio Gelli consultare






MEMORIA


sono rimasto folgorato dal video di Ascanio Celestini che ho visto su you tube.

http://tw.youtube.com/watch?v=WMdkyVsmxyc

L'ho inserito in fondo all'articolo sulle elezioni scritto con Fabio Nardini, che compare sul sito http://www.cut-up.net/.
Sono del tutto d'accordo e apprezzo molto il lavoro di Celestini, ovvero raccontare storie di vita, mantenere viva la memoria. Cerco di farlo con i miei fumetti, con i romanzi. Per scrivere CITTA VUOTA, il romanzo che uscirà, ormai penso dopo settembre, ho fatto un lavoraccio di ricerca incredibile. Mi piace tuffarmi a testa bassa nelle pulciose pagine di vecchi quotidiani anni 40 e 70, scovare notizie curiose, da cui magari prendere spunto per avviare una storia. Sembra strano, magari a chi ha più di 40 anni come me, che molti ragazzi non conoscano Aldo Moro o le Brigate Rosse. Beh, anch'io alla loro età non sapevo chi fosse Ferruccio Parri (forse), ma avevo accanto persone stimolanti e stavo ad ascoltare i loro discorsi, mi piacevano le cose da grandi. Non per questo mi dimenticavo di giocare con gli amici ai Vendicatori ( io ero Capitan America o Occhio di falco o La Visione , non cambiavo da questi tre), con mio padre a palletta nel corridoi della casa di 3 vani in via Casoni, con altri amici a costruire le armi a raggi di Spazio 1999. Si la memoria è importante, ti serve per proiettari avanti, è quel pezzo di legno che hai sotto i piedi quando ti devi gettare nel vuoto.