martedì 20 maggio 2014

Un libro su Piero Umiliani 4

Abbiamo detto di come Piero si fece trovare pronto al'arrivo delle truppe alleate con il suo Quintetto Stella.
Ciononostante nel '48 si diploma in giurisprudenza  e nel '52 si diploma al Conservatorio Cherubini in contrappunto e fuga. Sono anni frenetici perchè già si sposta per registrare le prime composizion jazz e per una tournee norvegese. esistono scritti teorici, che compaiono nel libro, nei quali Umiliani dice la sua sulla composizione e nuove tendenze jazz come be bop o su interpreti come Tristano. Aveva le idee chiare il giovine. In questo " ritratto del musicista da giovane", ovvero prima dell'esplosione con "I soliti ignoti" Umiliani fa il suo apprendistato, si misura con la tradizione, affronta le nuove tendenze ( be bop appunto) insieme a colleghi che segneranno il jazz italiano (Basso, Valdambrini, Bonetto). Mai scegliendo la via più facile dello "scimmiottare" ma cercando una via "italiana" al genere americano.






Noi italiani siamo stati maestri in quest'arte. Pensiamo al western italiano, ai crime movies italiani ( Di Leo) alla commedia italiana (Risi/Monicelli) etc etc. Umiliani si pone come musicista completo, di fronte a quella che reputa la musica del suo tempo, una musica in continuo cambiamento, votata alla contaminazione. Il Maestro saprà di volta in volta miscelare beat o bossa nova al dettato jazz senza snaturare mai il suo stile, riconoscibile già dalle prime esperienze

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