domenica 15 giugno 2008

PAZIENZA ANDREA



il 16 giugno non è un giorno come un altro per chi fa fumetti, chi li legge e li ama.


Il 16 giugno 88 muore Andrea Pazienza. Si, quest'anno è il ventennale .

Ognuno ha il suo Paz. Chi ama Pippo sballato, chi Penthotal, chi Pompeo, chi Pertini, Aficionados, Zanardi etc etc. Poi c'è chi ama tutto, c'è chi è feticista di Paz, chi su e bay cerca le cose più introvabili.



Pazienza l'ho letto per la prima volta nell'82 con Penthotal della Milano libri, prefazione di Oreste del Buono. Avevo visto la clip di Milano e Vincenzo di Fortis ma non sapevo fosse sua. Avevo 17 anni, leggevo Frigidaire, il Manifesto e il Male (che poi ha chiuso), facevo il liceo Scientifico, andavo al cineforum dopo cena il venerdì, avevo la ragazzina e i riccioli. Sentivo la new wave, anche italiana (a dispetto di Battiato). Troppo piccolo per il 68 ( tre anni) e il 77 (dodici), i primi ottanta risentivano comunque di un'aria frizzante. Votai nell''83 alle europee, i radicali candidavano Toni Negri e li votai, con sommo raccapriccio della famiglia (vecchi socialisti nenniani) ed amici comunisti.
L'82 fu l'anno dei mondiali, di Blade Runner e delle Folkland ( i Clash cantavano "straight to hell"), nelle edicole usciva "Orient Express" dove continuavano le avventure del grande Ken Parker e partiva Lo Sconosciuto di Magnus.



Ma leggere il Paz apriva una finestra sulla vita, sul movimento, parlava di storie di carne e sangue e sudore e rabbia. Qualcosa di assolutamente nuovo, autentico, cattivo, geniale.



Fino all'epilogo, quando il nostro pubblicava ormai da due anni su Comic Art . Era partito sul numero 28 (mi sembra) con una storia nuova di Zanardi.
Beh su Paz si è scritto e detto molto, film compreso.Da leggere "Prima pagare poi ricordare " di Scozzari e "Le donne, i cavalier, l'arme, la roba" di Franco Giubilei














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