domenica 8 giugno 2008

IL FANTASMA DI PINO PINELLI






Nel programma "vetrina dei politici" Ballarò, non è mancata la puntata dedicata alle vittime del terrorismo, promuovendo il libro di Calabresi "Spingendo la notte più in là".

Capita che un giorno, al lavoro, prenda in mano una copia di Gente (mi pare) o forse Oggi, non so dir bene perchè negli studi medici è sempre pieno di questa cartaccia, come se i pazienti fossero tutti cerebrolesi. Insomma sfoglio e leggo una domanda di un privato cittadino che chiede a Floris perchè non fossero state invitate le figlie o la moglie di Pinelli.

L'altra sera guardo il volume numero 7 della "Storia della prima Repubblica" di Minoli, periodo 68 e dintorni. Si parla di piazza Fontana e di Valpreda. Dell'omicidio Pinelli neanche l'ombra.

Coincidenze?

Non so ma qualcosa puzza davvero. D'Ambrosio scagionò tutti allora, compreso Calabresi, con la storia del "malore attivo", cosa che farebbe ridere se non fosse tragica. Calabresi era a capo dell'ufficio politico della questura di Milano e li è morto Pinelli, defenestrato. Punto. Ho visto il volto di Pinelli in un documentario. Tumefatta è dir poco. La morte di Pino Pinelli è, e credo resterà un caso senza risoluzione, uno dei tanti di questa Italia di servi.

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