venerdì 4 luglio 2008

QUESTI POSTI DAVANTI AL MARE






"In questi posti davanti al mare, con questi cieli sopra il mare quando il vento raffredda a suo tempo il mare". (Ivano Fossati)




Pur abitando in una città di mare, ho con questa entità un rapporto particolare. Quando ero ragazzetto, di questa stagione battevo le Cinque Terre, mi arrostivo sui sassi ascoltando Garbo o David Bowie con il walkman e facevo bagni di ore.


Col tempo il rapporto è cambiato e sono rari i momenti di esposizione al sole e di tuffi nell'acqua salata. Eppure non potrei vivere in una città senza mare. Questa presenza costante per me è liberatoria. Spesso nei momenti difficili oppure di dubbi creativi me ne vengo sulla banchina a passeggiare tra le palme e i gabbiani.


"Ma che paura ci fa quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai". (Paolo Conte)




Beh, ieri è successa una cosa senza precedenti. Sono salito su un gozzo con amici ed ho affrontato il mare. Voglio dire, non in traghetto, ma su un gozzo, con il rollio e il beccheggio e quel lento avanzare verso il mare aperto, senza punti di riferimento. E' stato un momento unico, con sensazioni che passavano dall'eccitazione pura di un ragazzino all'ansia di essere in uno stato completamente nuovo. La donna a mollo nell'azzurro mare di luglio (col bene che ti voglio) è la moglie, Isabella.
Lei era al settimo cielo, perfettamente a suo agio, una sirena.
Tutto questo grazie a Rossana e Roberto e al loro gozzo.