sabato 17 maggio 2008

I DUBBI DELLA STORIA

COMINCIA IL PROSSIMO 25 novembre il processo (il decimo), per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio del ’74 fece otto morti e 108 feriti. [...] a processo anche l’on. Pino Rauti, 82 anni, allora leader di Ordine nuovo e poi segretario del Movimento sociale-Fiamma Tricolore e Giovanni Maifredi, 76 anni, legato ai servizi segreti, che in quegli anni fece anche da autista all’allora ministro degli interni Paolo Emilio Taviani.[...] (IL GIORNO)
« Chi viene al nostro fianco avrà un'altra sensazione che è propria del combattente quando a pie' fermo attende l'istante per balzare dalla trincea e gettarsi nella mischia per colpire, colpire, colpire". . "
(brano delle tesi programmatiche, tratto dal giornale del movimento Ordine Nuovo)

E così Pino Rauti (suocero di Alemanno) viene processato per la Strage di Brescia. Dopo quella di Piazza Fontana. Il cerchio si chiude. La notizia, interessante per me come cittadino, lo è ancora di più come scrittore.

La stesura di "Città Vuota", in uscita dopo l'estate per le edizioni Cut Up, ha necessitato un bel lavoro di documentazione e approfondimento su quel filo nero che, mai interrottosi dopo la fine del secondo conflitto mondiale, è proseguito, spesso coperto dallo Stato, per tutti gli anni 70 fino ai nostri giorni.

Scartabellando tra documenti, pagine dei giornali d'epoca in scantinati di librerie comunali, si scoprono molte cose interessanti. Per esempio che J.V.Borghese fu "salvato" dagli americani. Non c'è da meravigliarsi, partiva già la Guerra Fredda in pieno 1945 e gli americani pensavano già di usare i fascisti in versione anticomunista. E così non guardavano molto per il sottile.

Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo entra in contatto con Freda e Ventura. Per Piazza Fontana i giudici sono Gherardo Colombo e Alessandrini, ucciso da Prima Linea nel 79.

Insomma cercando per il romanzo mi sono imbattutto spesso negli stessi nomi (aggiungete Dalle Chiaie, Giannettini, Zorzi e molti altri), che ricorrono periodicamente.

Spesso mi è venuta in mente un'idea da fantapolitica (?).Chissà che se Mussolini, non fosse stato giustiziato dal comandante Valerio a Giulino di Mezzegra, e successivamente esposto in piazzale Loreto ( per evitare la furia popolare), non lo avremo trovato in qualche stato sudamericano, magari in Argentina, qualche decina di anni dopo.